Una delle prime cose che abbiamo scoperto una volta arrivati a Milano è che la vita di un conducente di auto può essere complicata. Non si tratta del mio caso in particolare (non guido praticamente da quando ho preso la patente), ma del mio ragazzo che, arrivato bel bello da Barcellona a bordo della sua vecchia Audi rosso fiammante, si trova sempre a fare i conti con i tempi inesorabili delle strisce blu, l’imprevedibilità delle code ai caselli autostradali e i misteri dell’area C, dove non si capisce mai chi può transitare, quando e soprattutto perché.
Dopo un mese e mezzo di ansie, dubbi, file interminabili e multe sfiorate per un pelo, abbiamo scoperto che il sollievo ha il costo irrisorio di € 1,26 al mese e un nome molto conosciuto: Telepass. Non ne avevamo idea: né che il Telepass costasse così poco, né che abbonandosi si potessero risolvere così tanti problemi e vivere la vita di automobilista con molta più leggerezza.
Sembra infatti che con Telepass non solo si paghi il pedaggio in autostrada (senza fare la fila, senza fermarsi e senza dover inseguire biglietti svolazzanti), ma si può anche pagare la sosta nei parcheggi (sempre senza far file e biglietti) e sulle strisce blu. Quest’ultimo servizio è disponibile tramite app (per Android e iOS) attraverso Telepass Pyng, un sistema con cui si può prolungare la sosta ovunque ti trovi. Non è quindi più necessario interrompere quello che stai facendo e correre al parcometro più vicino per rinnovare il ticket: basta sfoderare lo smartphone e aggiornare il tempo di sosta.
Infine, con Telepass si può pagare l’accesso all’area C di Milano e persino il biglietto per traghettare sullo stretto di Messina: quando scenderemo in Sicilia in macchina (cosa che facciamo spesso) non avremo più bisogno di fermarci ad acquistare il biglietto, ma ci limiteremo a passare attraverso la corsia dedicata al Telepass. Lisci come l’olio e il mare d’agosto quando c’è scirocco.
Addio carte di credito difettose e raccolte di monetine, addio cacce al tesoro sotto il sedile alla ricerca dell’ultima moneta perduta sotto il tappetino… Da domani i pagamenti si fanno automaticamente via Telepass, si accumulano e vengono addebitati sul proprio conto solo successivamente, in un’unica soluzione trimestrale (se non si superano i 258,23 euro, altrimenti l’addebito diventa mensile). Naturalmente, in qualsiasi momento si può accedere alla propria area riservata su landing page (o sull’app) e tenere d’occhio quanto si è speso.
E se la somma spesa ci sembra troppo elevata, si può sempre chiedere a Google Maps di evitare le strade a pedaggio e preferire dei verdeggianti itinerari turistici. Tanto l’abbonamento a Telepass costa solo 1,26 euro al mese (e il prezzo non cambia dal 1996). Meno di un pacchetto di chewing gum. Meno di molte app. Molto meno del tempo delle nostre vite sprecato a fare code, cercare parcometri e… pagare multe.