Ragazza geek… che non era certo un’esperta di internet e tecnologia! Nossignore. Era una ragazza come tante che sapeva usare il computer forse al 5% delle sue potenzialità: per scrivere la tesi di laurea su Word, per navigare su internet attraverso Internet Explorer e chattare su MSN Messenger. Poco altro.

Il suo cellulare era un tondeggiante Samsung SGH-E310 blu a conchiglia con un rivoluzionario display a colori e l’antenna, con cui poteva solo telefonare, mandare SMS e al massimo collegarsi un attimo a internet via WAP, ma solo un attimo, perché sennò si esauriva tutto il credito della ricaricabile! Nemmeno se lo sognava che un telefono potesse fare molto altro, a parte permetterle di giocare. Ma i videogiochi all’epoca la attiravano quanto una chiave inglese.

Questa ragazza amava il cinema e la musica, che scaricava da internet o che le passavano gli amici in CD. YouTube non lo usava quasi nessuno. Spotify non esisteva e il suo lettore MP3 era un pennone ACER di ben 128 MB che usava anche come pendrive per i documenti. L’iPod era bello e irraggiungibile come George Clooney per lei che sfogliava sognante le riviste di moda e gossip della mamma, aveva appena finito l’università e non era riuscita ancora a trovare nemmeno uno straccio di stage non pagato.

Era il 2006 e quella ragazza ero io.

Mi sembra siano passati vent’anni da allora. E sono solo cinque.

Adesso scrivo di tecnologia, ho due computer portatili (uno Mac e uno Windows), due smartphone (uno iPhone e uno Android) e la musica la ascolto solo in streaming su Spotify. Ho avuto persino 2 iPod, ma già non mi sembrano più magici come prima. E nel frattempo è pure arrivata Elisabetta Canalis a rendere meno bello e irraggiungibile George Clooney. Il mondo è cambiato a passi da gigante: mio padre ha un netbook, è in pensione e impara i balli di gruppo su YouTube e mia madre ha un iPod touch, un profilo su Facebook e vari follower su Twitter. Mia sorella e la sua Postepay hanno scoperto cosa è il phishing a loro spese e il mio ragazzo mi manda un whatsapp per chiedermi che cosa mangiamo stasera.

Wow. Se penso che nel 2006 quella ragazza non sapeva nemmeno cosa significasse geek… Voleva solo essere chic (=amata), avere un lavoro, magari pagato, che le permettesse di scrivere (=realizzarsi) e viaggiare tanto (= essere libera).

Se adesso potessi scrivere a quella ragazza del passato, ecco cosa le direi:

Carissima me, la tecnologia rende la vita molto più semplice: ti regala tempo, ti regala spazio. Geek è chic.

E questo blog è per te.