PlayStation VR: la prova su strada (letterale)

La realtà virtuale mi affascina e mi inquieta allo stesso tempo. L’idea di vivere un mondo parallelo lontano nel tempo o nello spazio o che magari non esiste neppure ha qualcosa di magico. Quando mi è stato proposto di provare la nuova PlayStation VR qui a Milano, in uno spazio espositivo in via Tortona 31, non ho quindi esitato e ho riservato il mio turno.

Sono andata un sabato pomeriggio di settembre con la Mack, una collega esperta di user experience, oltre che un’amica appassionata di tecnologia quanto me. Il PlayStation VR Dome, come è stato chiamato il padiglione dedicato all’esposizione e ai test, era un guscio di un bianco accecante pullulante di adolescenti scalpitanti, bloggers e youtubers attrezzati di macchine fotografiche e videocamere quasi professionali e qualche genitore dall’aria annoiata in paziente attesa.

PlayStation VR Experience

Le PlayStation VR, che funzionano in abbinamento alla PlayStation 4, erano organizzate in tre diverse aree in cui era possibile provare giochi diversi: vedere ragazzini e adulti con il visore sugli occhi, seduti totalmente inermi e ignari del mondo intorno fa subito un certo effetto. Dietro una porta bianca era stata allestita anche una cosiddetta Panic Room, una stanza dedicata ai videogiochi horror come Resident Evil, ma me ne sono tenuta a debita distanza perché odio tutto ciò che ha a che fare con le atmosfere horror, gli zombie e gli sparatutto. Non so cosa sia successo dietro quella porta, ma più tardi ho sentito un ragazzo dire che di horror per la giornata ne aveva abbastanza e che per la prima volta aveva avuto davvero paura.

PlayStation VR Experience a Milano

Ho provato due giochi: Ocean Descent, (un gioco appartenente a VR Worlds), in cui mi si prospettava una rilassante discesa in fondo all’oceano, e Gran Turismo Sport. In realtà la mia esperienza non è affatto stata scevra da momenti di panico e adesso ti racconto perché.

VR Worlds è una raccolta di 5 videogiochi creati appositamente per PlayStation VR: The London Heist, Ocean Descent, Scavengers Odyssey, VR Luge, Danger Ball. Se hai voglia di entrare davvero nei videogiochi che provi, inizia da questi: la grafica è molto realistica e tutte le interazioni sono state pensate proprio per farti vivere al meglio l’esperienza 3D. La mia esperienza con Ocean Descent è stata ricca di emozioni.

Un promoter di PlayStation VR mi ha fatto indossare il visore e mi ha suggerito come regolarlo per mettere a fuoco la visuale. Sono rimasta davvero colpita dalla leggerezza e dalla comodità della maschera: dopo pochi secondi ti dimentichi di averla indosso.

PlayStation VR Experience

In Ocean Descent bisogna solo guardare e godersi la realtà intorno, quindi non servono joypad e altri tipi di comandi, ma per non perdere l’equilibrio o l’orientamento ti suggeriscono di aggrapparti allo schienale di una sedia. Appena sei pronto, ti mettono le cuffie. Ed in quel momento il mondo intorno sparisce completamente, l’unico collegamento con la realtà è quello schienale che stringi tra le dita.

PlayStation VR Experience

Sei dentro una sorta di ascensore che ti fa scendere nelle profondità dell’oceano: intorno a te nuotano bellissime tartarughe marine, eleganti branchi di razze e meduse luminescenti. Muovendo la testa verso l’alto, a destra, a sinistra, in basso e dietro di te, ha una visuale a 360° su quello che succede intorno, proprio come nella realtà: fa uno strano effetto non vedersi i piedi quando guardi in basso, ti fa sentire una sorta di fantasma, ma per il resto l’esperienza è sorprendentemente realistica. Te ne accorgi soprattutto quando compare lo squalo! Oh no… e meno male che avevo scelto questo gioco per rilassarmi, ho pensato! Il simpatico squalo, enorme e con le fauci insanguinate, all’inizio si limita a guardarti storto. Poi inizia ad avvicinarsi troppo e in men che non si dica inizia a prendere a colpi di muso l’ascensore in cui ti trovi. Ho cercato di guardare in alto e sui lati, per guardarlo nella sua brutta faccia il meno possibile, facendo finta che non ci fosse, ma quando alla fine ha fatto a pezzi la parte frontale dell’ascensore, ho capito che al prossimo giro me lo sarei trovato intollerabilmente vicino. Non ce l’ho fatta: mi sono tolta il visore e tanti saluti! Datemi della vigliacca, ma non sono fatta per queste cose!

Nel video seguente puoi avere un assaggio di Ocean Descent e immaginare come sarebbe viverlo in 3D come ho fatto io:

Il secondo gioco che ho provato non poteva che essere Gran Turismo Sport, visto che a casa assisto sempre alle corse pluripremiate del mio ragazzo su PS3. In realtà ad allettarmi non è stato solo il visore PlayStation VR, ma la comoda postazione con simulatore di sterzo, acceleratore e freni.

PlayStation VR Experience

Gran Turismo Sport è stato adattato per PlayStation VR e si nota: è vagamente pixelato e non così tanto realistico come Ocean Descent. Ma l’esperienza di correre con un visore 3D sugli occhi è comunque immersiva e piacevole, così tanto che all’inizio del terzo e ultimo giro mi è venuta un’ondata di nausea inquietante. Mi avevano avvertito che poteva succedere, ma non immaginavo fino a questo punto. Insomma, ho finito la gara (arrivando ultima ovviamente) e poi sono corsa fuori a respirare una bella boccata di aria fresca. Perché la realtà virtuale può anche essere divertente, ma a piccole dosi.

Guarda altre foto e video della mia prova di PlayStation VR

Buzzoole