Quante volte hai sospirato pensando “Ho un’idea, ma non ho i soldi per realizzarla”? C’è una grande notizia per te e per tutti noi italiani, popolo di inventori e sognatori: da oggi, Kickstarter, il famoso sito di crowdfunding, arriva in Italia. Se hai un’idea per un prodotto o un progetto indipendente e pensi che potresti avere successo, ma ti mancano i finanziamenti, da oggi puoi creare una pagina dedicata alla tua idea su Kickstarter e chiedere a tutto il popolo del web di aiutarti con una piccola donazione.
Su Kickstarter ci sono già da tempo progetti italiani, ma prima di oggi avviarli era complicato e per aprire una campagna bisognava appoggiarsi a qualcuno negli USA o negli altri paesi dove Kickstarter era disponibile. Da ora in poi, potrai usare Kickstarter come chiunque altro negli USA e negli altri 16 paesi dove al momento è disponibile.
Ma cos’è, a cosa serve e come funziona esattamente il crowdfunding su Kickstarter? Ed è vero che chiunque può avviare una campagna e farsi finanziare qualsiasi progetto? Vediamo un po’…
Cos’è il crowdfunding
Crowdfunding significa “essere finanziati dalla folla” (crowd = folla, funding = finanziare), quindi in italiano potremmo tradurlo come “finanziamento collettivo“. Questa prassi nasce dall’antico concetto di mecenatismo (sono senza un soldo, ma ho una grande idea: vado a farmi finanziare direttamente dal mio cliente), ma il termine si è sviluppato negli ultimi 10 anni grazie alla nascita di siti web specializzati dove chiunque può pubblicizzare le proprie idee e ricevere finanziamenti. Kickstarter non è né l’unica né la prima piattaforma di crowdfunding: esistono moltissime alternative, ad esempio Indiegogo o Fundrazr.
Kickstarter e i siti simili sono siti web-vetrina pieni di idee pronte per essere realizzate, mancano solo i soldi e obiettivo di questi siti è farteli trovare. Tu devi solo creare una pagina che spiega bene il tuo progetto, le fasi per realizzarlo, la cifra di cui hai bisogno e cosa riceveranno in cambio i contributori. Dopodiché stabilisci la durata della campagna e pubblicala! Pensi di aver finito? Ti sbagli!
Chi ha avviato campagne di crowdfunding sostiene che adesso viene la parte più difficile: bisogna condividere il tuo progetto online, sollevare la curiosità dei giornali e dei blogger, fare attività di pubbliche relazioni e mantenere l’attenzione viva per tutto il periodo di durata della campagna, 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Solo così puoi sperare che il maggior numero possibile di potenziali finanziatori passi dalla tua pagina. E che la tua idea gli piaccia tanto che decidano di contribuire a realizzare il tuo sogno.
Come funziona Kickstarter
Prima di aprire una campagna di crowdfunding su Kickstarter hai bisogno solo di due cose:
1. Un’idea creativa e innovativa (anche personale) con un obiettivo chiaro, in qualsiasi campo artistico: musica, film, moda, fotografia, videogiochi, giocattoli, ristoranti, eccetera (se hai in mente un progetto sociale, meglio optare per un sito alternativo come Fundrazr). Per il resto, sul sito di Kickstarter c’è scritto chiaramente che puoi chiedere finanziamenti per qualsiasi cosa ti salti in mente: vuoi fare un film? Apri una campagna! Vuoi scrivere e pubblicare un libro? Avanti! Vuoi creare un nuovo prodotto innovativo, brevettarlo e metterlo sul mercato? Stupendo! Vuoi fare un viaggio studio per diventare un’artista? Perché no?
Quello che importa è che questo qualcosa sia capace di cambiare il mondo, anche in piccolo. Devi creare un bisogno, convincere la gente che in qualche modo la loro vita sarà migliore se la tua idea viene realizzata. Su Kickstarter la gran parte dei progetti presentati (il 62%) non riescono a raggiungere la cifra minima per poter essere realizzati: se la tua idea non è rivoluzionaria, indispensabile, utile o perlomeno convincente, nessuno avrà voglia di sborsare nemmeno 1 euro (il 13% dei progetti su Kickstarter non hanno mai ricevuto un centesimo).
2. Saper raccontare una storia in inglese. Sarà difficile ottenere la somma di cui hai bisogno per finanziare il tuo progetto con una descrizione esclusivamente in italiano. I progetti su Kickstarter decollano perché utenti da tutto il mondo visitano il sito e possono capire e contribuire. Fai in modo che chiunque possa leggere e magari vedere anche la visione nella tua testa, attraverso un bel video (aggiungere un filmato è obbligatorio) e immagini ben studiate. La capacità di raccontare una storia (storytelling) e di far sentire gli altri partecipi sono i punti forti di chi è riuscito a farsi finanziare un progetto su Kickstarter.
Se hai l’idea e sei capace di spiegarla in inglese, non ti resta che inserire il tuo progetto, indicando categoria e titolo:
Adesso ti si aprirà un modulo con molti campi da riempire: descrizioni, immagini, video, slogan e altre informazioni sul tuo progetto come la storia e le fasi previste di realizzazione, ne avrai per parecchie ore di lavoro. Prima di tutto leggi la guida per i creatori di Kickstarter e anche suggerimenti di chi ha già avviato un progetto su Kickstarter: troverai consigli preziosi su come promuovere il progetto, come raccontare la storia della tua idea e che tipo di immagini e video pubblicare per ottenere la massima efficacia.
Dedica un’attenzione particolare alla durata della campagna (Funding duration), ovvero per quanto tempo sarà online la raccolta fondi, e al finanziamento minimo (funding goal) di cui hai bisogno per realizzare il tuo progetto. Sbagliare uno di questi due può compromettere il successo della tua campagna. Campagne troppo corte possono impedire che si raggiunga l’obiettivo di finanziamento stabilito e campagne troppo lunghe, d’altra parte, possono causare una perdita di attenzione dei media e degli internauti. Per quanto riguarda la somma che vuoi farti finanziare, poi, non bisogna commettere l’errore di prenderla alla leggera. Ci sono tanti aspetti da tenere in conto. Vediamo quali.
Cosa puoi guadagnare e cosa puoi perdere su Kickstarter
Un progetto su Kickstarter solitamente offre diverse modalità di contribuzione (pledge): si può scegliere di chiedere ai contributori (backers) una piccola cifra e solitamente in cambio (come reward) si offre un messaggio di ringraziamento o una citazione sul sito del progetto, oppure si possono chiedere contributi molto più consistenti e in cambio spesso si offre una copia del prodotto realizzato o di far vivere un’esperienza particolare, magari un viaggio nella futura fabbrica del prodotto o una cena con i fondatori. Prodotti di cui si sta parlando molto ultimamente come il casco per la realtà virtuale Oculus Rift (poi acquistato da Facebook), l’anello hi-tech Ringly, o lo smart trolley Bluesmart sono nati grazie a campagne di crowdfunding.

Oculus Rift è nato su Kickstarter ed è stato protagonista di una delle campagne di crowdfunding più di successo
Da questo punto di vista, Kickstarter può essere inteso come un particolare sito di ecommerce che mette in contatto diretto produttore e consumatore: il finanziatore può prenotare dei prodotti innovativi, prima che siano realizzati e i soldi del suo acquisto anticipato avranno effettivamente contribuito alla produzione e alla messa sul mercato del prodotto stesso. Tutto questo con un vantaggio notevole nell’epoca super tecnologica che stiamo vivendo: anche la gente comune per una volta può sentire l’ebbrezza di essere un early adopter, cioè di poter sfoggiare un prodotto tecnologico rivoluzionario prima di tutti gli altri e spesso a un prezzo inferiore di lancio.

La produzione dell’anello che ti avvisa vibrando quando ricevi una chiamata è stata finanziata con un crowdfunding.
Da tutto questo puoi intuire, quanto sia importante fare un serio business plan prima di far partire una campagna su Kickstarter: nella cifra minima che vuoi farti finanziare deve essere incluso tutto, dai soldi necessari alla creazione della società a quelli per la produzione e persino per le spedizioni dei prodotti finiti ai finanziatori. Una volta che parte la campagna di finanziamento, non potrai più modificare la somma richiesta e nemmeno la durata della campagna. E una volta che la campagna finisce, se raggiungi la cifra di finanziamento minimo non ci saranno più se o ma: i soldi ottenuti dovranno essere investiti nella produzione e nell’invio dei prodotti finiti e funzionanti ai contributori e nei tempi previsti dal tuo progetto iniziale.
I finanziamenti su Kickstarter sono all-or-nothing (o tutto o niente): l’obiettivo è raggiungere come minimo la somma che indichi per la realizzazione del tuo progetto nei tempi specificati (da 1 a 60 giorni), ma se la tua idea ottiene successo puoi anche ottenere molto più di quello che hai chiesto (overfunding). È stato il caso del social network Diaspora (te lo ricordi?), che nel 2010 ha ottenuto $200.000 in più di quelli che aveva richiesto in una campagna di crowdfunding proprio su Kickstarter. E più recente è un altro esempio, Pebble Time, uno smartwatch per cui era stata aperta una campagna di raccolta fondi per $100.000 e invece alla fine ha raccolto la cifra pazzesca di $20.338.986.

Lo smartwatch Pebble Time è stato realizzato grazie a una delle campagne Kickstarter più di successo di sempre
Veniamo infine alle tariffe. Se il tuo progetto ha successo e ottieni i finanziamenti, tieni in conto che dovrai cedere un 5% di quanto hai raccolto alla piattaforma Kickstarter e un’altra somma tra il 3% e il 5% a titolo di spese. Se non raggiungi la somma minima invece, … niente. Non dovrai pagare nessuna quota a Kickstarter e non riceverai un centesimo, i contributori che hanno dichiarato la loro disponibilità dal canto loro non dovranno pagare nulla.
Insomma, nessuno ha niente da perdere, solo da guadagnare. È una questione di reputazione e credibilità, prima di tutto. Ma tieni in conto che non è un gioco: se vuoi aprire una campagna su Kickstarter per realizzare il tuo sogno, dovrai rimboccarti le maniche e lavorare sodo al tuo business plan e alla campagna di comunicazione. Sei pronta? 🙂